Basilica della Pieve

I primi documenti che parlano di Guastalla risalgono al IX secolo, per una donazione della regina Angliberga al convento delle Monache di S.Sisto di Piacenza.

Indirizzo e contatti

via Pieve, 39 - 42016 Guastalla
telefono 0522 824438

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Notizie storiche

Si parla della cappella di San Pietro di Guastalla, delle relative rendite e degli abitanti. Questa cappella, nel X° secolo, nel periodo di massimo sviluppo del romanico, fu ampliata e allargata dal veneziano Domenico Carimano, che l'aveva chiesta alla regina Ermenegarda, figlia di Angilberga.
Nel 996 venne consacrata dal Papa Gregorio V e nel 1095 il Papa Urbano II vi tenne un Sinodo preparatorio del Concilio di Piacenza e di Clermont, rinomato per la I^ Crociata.
Nel 1106 il Papa Pasquale II radunò un Concilio dove si definì la separazione civile ed ecclesiastica per le investiture.
Un terremoto del XII° secolo, che sconvolse quasi tutta l'Emilia, fece crollare parte della chiesa che fu poi restaurata nello stesso stile romanico. Nel 1558 gli Estensi, non riuscendo ad occupare Guastalla, distrussero il borgo e fecero precipitare ila torre sulla chiesa. Un incendio distrusse anche tutto l'archivio. Solo nel 1605 la chiesa venne ristrutturata in stile barocco, su progetto di Antonio Filippi, dal parroco don Giacomo Antonelli, con otto altari laterali. Di questo periodo rimangono: gli affreschi, probabilmente opera di un pittore reggiano o emiliano; la statua di terracotta della Madonna con Bimbo, opera di Guido Mazzoni detto il Modanino; il Crocifisso ligneo di stile tedesco; una parte del coro e gli scranni lignei; le tele di cui non si conosce alcun autore, tutte databili intorno al Sei/Settecento, come testimoniano anche gli arredi sacri esistenti, montate sulle ancone laterali.
Nel 1850 la facciata subì un primo rifacimento in stile romanico mentre nel 1931, a causa della caduta del soffitto, la chiesa venne completamente restaurata. Si riscoprono le tracce del romanico preesistente, il soffitto a capriate, e furono rifatte le parti andate distrutte, come le due absidi laterali. L'organo uno degli ultimi Serassi di Bergamo, risale al 1870 anche se corredato di canne che facevano parte del vecchio precedente seicentesco organo.Da rilevare che nella ristrutturazione del 1931, emersero i primi reperti archeologici romani, come mattoni manubriati o formelle, ancora visibili sui muri perimetrali interni ed esterni. La torre romanica era alla sinistra della chiesa, quella attuale è del periodo barocco che, nei secoli ha subito parecchi rifacimenti, specialmente sulla cuspide.

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